domenica 15 aprile 2012

TESTIMONIAL DI LEGALITA' IN LIGURIA DAL 14 AL 18 MARZO 2012

Ciao a tutti dal comitato junior, sono Mirjam e voglio raccontarvi un’altra esperienza meravigliosa e davvero emozionante che con Anna, la nostra coordinatrice, Roberto, Marco e Chiara (due delle nostre mascotte) abbiamo avuto la possibilità di vivere in Liguria dal 14 al 18 Marzo.
Il primo giorno, atterrati a Genova intorno alle 19, dopo aver fatto scalo a Roma, abbiamo trovato ad attenderci don Gian Emanuele e Fausto Lenzi (vicepreside dell' IC di Cicagna) che ci hanno fatto salire sul loro pullmino e portato nella locanda “Nonno puin” a Ferrada, un paesino dell’entroterra ligure (nella valle di Fontanabuona di cui vedete una foto in alto e in basso), i cui proprietari ci hanno accolto con molta gentilezza
e accompagnati nelle camere.
Una volta sistemate le valigie, abbiamo cenato in una pizzeria vicina, con quelli che avevano curato l'organizzazione della nostra trasferta e poi fatto ritorno alla locanda. Siamo andati a letto presto, perché l’indomani sarebbe stato un giorno molto pesante: ci aspettavano infatti ben 5 scuole, tra elementari e medie, in cui avremmo portato la nostra testimonianza. Va detto che eravamo consapevoli dell'importanza del compito che ci attendeva. Avremmo infatti cercato di far capire che la criminalità organizzata si può affrontare e combattere proprio in una terra che ormai, come quasi tutto il nord, si trova sotto il suo giogo senza però averne la consapevolezza che ne abbiamo noi.
L’indomani mattina abbiamo fatto colazione e dopo ci siamo accorti tristemente che l’influenza, che già cominciava ad avvertire Roberto dal giorno precedente, era degenerata in febbre molto alta. A malincuore quindi abbiamo dovuto lasciarlo nella locanda, mentre noi ci siamo diretti verso la prima scuola a Gattorna e a seguire in quelle di Lumarzo, Monleone, Ferrada e Calvari.
In ogni scuola elementare o media il nostro incontro si svolgeva più o meno così: ci presentavamo poi, dopo aver fatto vedere un breve video sintesi della storia del nostro comitato, ognuno di noi parlava della propria esperienza nel gruppo e infine rispondevamo alle domande che ci venivano poste da alunni e insegnanti. Con alcuni bambini abbiamo anche cantato uno dei nostri rap il “Contromafia ”
Al termine della prima giornata eravamo stanchi morti, ma ancora non era finita! Sempre in compagnia di don Gian Emanuele e Fausto, con il pullmino ci siamo recati al Centro Congressi di Sestri Levante per la serata “C’era una volta... E c’è ancora! Il pizzo e altre storie di mafie” data in occasione della XVII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, che si sarebbe tenuta a Genova il g.17. Lì, insieme ad alcuni bambini delle scuole in cui eravamo andati la mattina, abbiamo fatto ascoltare al pubblico uno dei nostri rap contro il racket. Sul palco si sarebbe tenuto un dibattito con Anna in qualità di membro di addiopizzo, ideatrice del nostro comitato e autrice del libro sulla sua esperienza, Aldo Pecora fondatore dell’associazione “Ammazzateci tutti”, Davide Cerullo scrittore del libro su Scampia, una zona di Napoli ad alta densità camorrista, Giovanni Impastato, fratello di Peppino e alcuni giornalisti. Purtroppo però, poiché la febbre di Roberto continuava ad salire, dopo l’intervento di Anna e la nostra canzone, siamo dovuti scappare via, non potendo così assistere al resto dell’incontro.
L’indomani è stata una giornata possiamo dire più “leggera” perché siamo andati solamente in quattro scuole a Ognio, Favale e in ultimo nella primaria e media di Cicagna.
Tutti gli istituti ci hanno regalato moltissime emozioni per l’accoglienza e, soprattutto, per le domande che ci venivano fatte e i chiarimenti richiesti. Nella scuola di Cicagna, in particolare, dove Roberto è potuto venire in quanto pareva sfebbrato, dei ragazzi di terza media hanno preparato diversi cartelloni con su scritte le parole della canzone “Pensa” di F. Moro, canzone che è stata cantata da due di loro accompagnati da un altro alla chitarra e dal coro dei compagni. Alla fine di tutto questo, la TV locale “Telepace” ci ha intervistati chiedendoci soprattutto come era nato Addiopizzo junior e le attività portate avanti finora.
Tornati in albergo, a Roberto purtroppo era tornata la febbre!
Quella sera, dopo avere cenato, abbiamo partecipato a una veglia pasquale in una chiesa, nei pressi della locanda, dove don Gian Emanule ha mostrato due video: uno sul discorso che papa Giovanni Paolo II fece alla Valle dei templi tuonando contro la mafia, l’altro che mostrava il primo attacchinaggio dei ragazzi di Addiopizzo. Dopodiché Anna ha fatto un intervento raccontando la sua esperienza di madre di uno dei sette ragazzi da cui poi nacque Addiopizzo e di membro del comitato.

Il giorno dopo tutti, tranne il povero Roberto, a Genova per “La giornata della memoria”, organizzata come ogni anno da Libera, in ricordo delle vittime della mafia e della violenza. C’era gente proveniente da ogni parte d’Italia, soprattutto tantissimi ragazzi! Abbiamo seguito un corteo lungo e partecipato poi, dopo avere ascoltato le parole di Don Ciotti, i nostri accompagnatori e guide ci hanno portato nel centro della città (vicino a P.zza De Ferrari che vedete nella foto) per saziarci con le tipiche focacce genovesi, con cipolla e non.Infine, abbiamo fatto ritorno alla nostra amata locanda.
Pienamente soddisfatti di questa stupenda esperienza, l’indomani, prima di recarci all’aereoporto di Pisa per tornare a Palermo, i nostri accompagnatori ci hanno fatto vedere l'omonima torre, la Normale.. e mangiare un buon panino e un dolce, vicino alla p.zza dei Miracoli.
Nel tardo pomeriggio del g. 18 siamo infine rientrati a Palermo.
Le giornate in Liguria sono state fantastiche, indimenticabili e l’accoglienza di tutti ci ha fatto sentire a casa nostra.
Nelle scuole i bambini e i ragazzini ci hanno ascoltato con interesse e posto domande molto interessanti. Questo a dimostrazione del fatto che di problematiche, quali quelle riguardanti la criminalità organizzata, si può anzi è necessario parlare anche ai bambini della scuola primaria, perché maggiore sotto certi aspetti è la loro capacità di recepire certi valori.
Le foto che vedete in questo post sono solo alcune delle tante fatte nel corso del nostro viaggio..
Chiudiamo il resoconto con un grazie infinito a don Gian Emanuele, a Fausto Lenzi, a Davide Capone, a Fausto della locanda del Puin con i suoi carissimi genitori (che hanno accudito Roberto come fosse un figlio) a Romano, Enrico, Marina e naturalmente agli insegnanti, ai bambini e ai ragazzini delle scuole incontrate...insomma a a tutti quelli che hanno condiviso le nostre giornate liguri, con la speranza qualcuno di loro venga presto a trovarci qui a Palermo.


Mi chiamo Chiara Dottore, ho 10 anni e insieme a Marco Seidita, anche lui della mia età, siamo stati gli unici bambini, scelti dalla maestra, che siamo partiti per la Liguria per partecipare ad incontri con classi elementari e medie della zona e principalmente alla giornata della “MEMORIA”.  Quest’ esperienza per me è stata bellissima perché ho affrontato alcune cose che non avevo mai fatto. Ero un po’ preoccupata all’inizio di parlare  nelle scuole, soprattutto  medie, perché con i bambini delle scuole elementari, già ero abituata. Il primo giorno ci siamo alzati di mattina presto e, come prima scuola, siamo andati in una terza media.  Il cuore mi batteva fortissimo ed ero spaventata di fare brutta figura. Poi però, dopo esserne uscita, ero più tranquilla perché fortunatamente non ero andata in verità così male.
Tra i giorni trascorsi, mi ha colpito in particolare il 17 marzo quando di pomeriggio, prima di parlare in prima e seconda media, i ragazzi della scuola si sono esibiti per noi e mi sono piaciuti molto. Dopo aver parlato in queste classi, ci hanno intervistati ognuno per conto proprio, a me non hanno fatto domande difficili ma piuttosto semplici.
Il 18 marzo siamo andati a Genova per il giorno della MEMORIA e per me è stato molto importante parteciparvi anche perché, per la prima volta, ho fatto parte di un corteo con quasi 100.000 persone. Subito dopo il corteo, abbiamo sentito i nomi dei caduti per MAFIA , poi il discorso di “DON CIOTTI” che è contro la mafia e la combatte in tutti i modi possibili e infine abbiamo mangiato la focaccia di Genova (che è buonissima), appena sfornata.
Posso concludere dicendo che queste giornate mi sono servite, mi servono e mi serviranno in futuro, visto che voglio continuare  a combattere la mafia.
                                              
                                            

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